DUE CHIACCHIERE CON MASSIMO PEDRIALI, IL FUTURO SPORTIVO DELLA SPAL PASSA ANCHE DALLE SUE MANI
Massimo Pedriali, ferrarese DOC nato il 9 Luglio 1971, è l’attuale allenatore della squadra Primavera della Spal. Un legame, quello con la maglia Biancazzurra, che lo ha visto crescere come attaccante nel vivaio della Spal, fino all’esordio in C1 da diciassettenne. Nel 1991 viene ceduto all’Empoli e veste poi, durante la sua carriera, anche le maglie di Centese, Fiorenzuola, Sassuolo, Mestre e Pordenone, squadra quest’ultima dove gioca per ben 5 stagioni prima del ritiro dal calcio professionistico nel Luglio 2003 in seguito all’esclusione dei friulani dal campionato di Serie C2. Come allenatore Massimo Pedriali inizia la sua carriera all’Adriese nel 2008, dove nelle vesti di Tecnico e giocatore, assieme ad Angelo Lugarini, riporta i veneti in Serie D. Dopo due anni ad Adria, Pedriali torna alla SPAL, questa volta con il ruolo di tecnico, dove inizia la sua prima avventura con le squadre giovanili, Alla SPAL rimane fino al 2014, raggiungendo due volte le fasi finali del campionato “Beretti”, che in quegli anni rappresentava l’odierna Primavera. Successivamente viene chiamato a Padova dove rimane 5 anni come allenatore di alcune delle formazioni giovanili Biancorosse. Tornato alla SPAL nel 2020 ottiene due grandi risultati e soddisfazioni professionali, vincendo due Campionati Nazionali rispettivamente con le categorie Under 18 e Under 17, lanciando, di conseguenza tanti ragazzi che hanno poi debuttato anche con la Prima squadra.
Quest’anno Massimo Pedriali, alla guida delle Primavera 2 Biancazzurra, è alle prese con il Campionato e la Coppa Italia di categoria, abbiamo voluto chiedergli come sta andando il suo lavoro:
SALVE MISTER. QUAL’È IL BILANCIO DOPO QUESTI PRIMI MESI DI CAMPIONATO? IN QUESTO MOMENTO AVETE COLLEZIONATO 12 PUNTI IN 7 PARTITE E DOPO IL PASSO FALSO ALL’ESORDIO CONTRO IL MODENA, AVETE OTTENUTO OTTIMI RISULTATI.
“Una parte dei ragazzi, quelli del 2007, li avevo già allenati l’anno scorso. Dopo la prima partita con il Modena, dove a mio modo di vedere siamo stati puniti in maniera eccessiva ( finì 6-1 per i Canarini), siamo stati bravi a migliorare e raddrizzare subito il tiro. Forse non avevamo capito il reale livello del campionato, ma i ragazzi sono stati bravi a calarsi nella parte e i risultati recenti ci stanno dando ragione. Non ti nascondo che la settimana successiva alla sconfitta di Modena è stata delicata, ma non abbiamo voluto stravolgere niente e abbiamo lavorato sulla testa dei giocatori, correggendo gli aspetti sbagliati. Tolta questa prima partita devo dire che sono assolutamente soddisfatto, abbiamo vinto con il Vicenza, il Südtirol, e la Pro Vercelli”.
SIETE UNA SQUADRA MOLTO EQUILIBRATA. AVETE SEGNATO 8 GOL E DEI 7 GOL SUBITI, 6 SONO ARRIVATI TUTTI NELLA PARTITA CONTRO IL MODENA, QUINDI LA VOSTRA FASE DIFENSIVA FUNZIONA BENISSIMO, È L’ATTACCO CHE SEMBRA POCO PRODUTTIVO: COSA POTETE MIGLIORARE DA QUESTO PUNTO DI VISTA?
“ Sicuramente abbiamo cercato di diventare più solidi, siamo riusciti a coinvolgere maggiormente i nostri attaccanti che stanno facendo un grandissimo lavoro difensivo, anche i centrocampisti stanno facendo un ottimo lavoro di copertura abbinando qualità e quantità. Dobbiamo migliorare sicuramente l’aspetto offensivo, perché anche sabato contro il Padova ( terminata 0-0) abbiamo avuto 3 palle gol nitide che non abbiamo concretizzato. Un altro aspetto su cui insisto tanto e sul quale dobbiamo diventare più bravi, è la lettura dei vari momenti della partita: dobbiamo diventare adulti in poco tempo e questo significa buttare il pallone in tribuna se c’è bisogno, spendere un fallo tattico, prendere in mano il pallino del gioco quando gli avversari si abbassano. Ogni partita è divisa in micro-partite e oltre al livello tecnico sul quale si lavora sempre, è importante imparare a capire i vari momenti del match”.
CAPITOLO COPPA. AVETE ELIMINATO IL FROSINONE E TRA UN MESE VI ASPETTA UNA PARTITA DI GRANDE PRESTIGIO CONTRO LA JUVENTUS: COME SI PREPARA UN INCONTRO DEL GENERE?
“ Sapevamo che battendo il Frosinone c’era la possibilità di andare ad affrontare la Juventus e aldilà di voler passare il turno, siamo contenti di aver raggiunto una partita di questa caratura, dove come nostra abitudine, cercheremo di onorare al meglio l’impegno. Ora arriva la Juve, che ultimamente a livello di risultati giovanili magari non sta facendo grandi cose, ma vediamo come molti ragazzi passano in Under 23 in Serie C per poi debuttare in prima squadra. Sarà una partita da affrontare con la massima libertà mentale, andremo a giocare consapevoli di dover sbagliare il meno possibile ma, come si dice in questi casi, il pallone è rotondo per tutti. Loro hanno parecchi impegni, tra campionato e Youth League avranno un calendario molto fitto e speriamo (ride, ndr) che arrivino magari poco concentrati sulla Coppa Italia”.
DA QUANDO SEI TORNATO A FERRARA HAI LANCIATO DIVERSI GIOCATORI INTERESSANTI, PENSIAMO A CONTILIANO, PARRAVICINI, PULETTO E RAO CHE SICURAMENTE ADESSO È DIVENTATO PUNTO FERMO ANCHE PER MR. DOSSENA. VEDI RAGAZZI IN QUESTO GRUPPO CHE, IN UN IMMEDIATO FUTURO, POSSANO AMBIRE A RAGGIUNGERE LA PRIMA SQUADRA?
“Ci sono sicuramente ragazzi di valore che stanno crescendo. Qui a Ferrara abbiamo l’opportunità di avere in tutte le selezioni giovanili Staff di primissimo piano, oltre a strutture di alto livello. La SPAL deve essere riconosciuta come una società che lavora benissimo con i ragazzi, dall’attività di base fino a tutte le squadre giovanili. Personalmente raccolgo, prima con l’Under 18 e adesso con la Primavera, giocatori che sono già quasi formati e tutto ciò grazie ai preparatissimi Istruttori e allenatori dei quali la SPAL dispone. Sappiamo che ogni fine settimana operatori e Scout di squadre blasonate, non solo italiane, vengono a visionare i nostri talenti e questo deve essere per noi motivo di grande orgoglio. Penso però che dobbiamo dare a tutti i ragazzi il tempo necessario e la possibilità di sbagliare, perché, come in tutte le altre realtà professionali, anche nella Serie C tra la Prima Squadra e la Primavera vi è un divario molto importante. Noi comunque facciamo il massimo per prepararli al meglio e permettere loro di ambire nei prossimi anni ad una carriera professionistica, mettendoli in condizione di affrontare questo passaggio delicato, senza il rischio di ‘bruciarli’”.
A cura di Filippo Mamini