CERTIFICATO MEDICO AGONISTICO, È SEMPRE UTILE, MA SAREBBE MEGLIO FOSSE GRATUITO
Il certificato medico agonistico è obbligatorio nelle gare agonistiche per garantire la sicurezza degli atleti durante la competizione. Questo documento attesta che l’atleta ha effettuato controlli medici approfonditi, necessari per verificare che il cuore, il sistema respiratorio e altre funzioni vitali siano in buone condizioni per sostenere lo sforzo fisico intenso richiesto da una gara.
La normativa italiana prevede questa obbligatorietà per tutte le competizioni riconosciute come “agonistiche”, per ridurre il rischio di eventi gravi come malori improvvisi o problemi cardiaci. L’obiettivo principale è prevenire problemi di salute che potrebbero manifestarsi durante l’attività sportiva intensa. La normativa di riferimento per il certificato medico agonistico in Italia è il Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982, aggiornato con successive circolari, come il Decreto Balduzzi (Decreto Legge n. 158/2012, convertito con modificazioni dalla Legge n. 189/2012). Questa normativa disciplina l’obbligo di sottoporsi a visite mediche specialistiche per ottenere l’idoneità all’attività sportiva agonistica. In particolare, il Decreto Balduzzi ha rafforzato i requisiti di sicurezza, stabilendo che:
1. Tutti gli atleti che partecipano a gare riconosciute come agonistiche devono presentare un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica, rilasciato da medici sportivi abilitati, dopo un accurato controllo clinico e strumentale.
2. Le visite includono esami come elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, spirometria e altri test che variano in base al tipo di sport.
Inoltre, le federazioni sportive e gli enti di promozione sportiva stabiliscono autonomamente quali attività rientrano tra quelle “agonistiche”, ma in generale le gare ufficiali richiedono il certificato agonistico.
Pur trattandosi di prevenzione primaria però le visite mediche agonistiche non sono gratuite principalmente per due motivi:
1. Organizzazione del sistema sanitario: In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) copre le prestazioni ritenute essenziali per la salute pubblica, come le visite per patologie, diagnosi e trattamenti. Le visite mediche sportive agonistiche, essendo finalizzate a un’attività facoltativa e non strettamente legata alla cura di malattie, sono considerate una prestazione “non essenziale”, e quindi non sempre rientrano tra i servizi gratuiti o rimborsabili.
2. Carattere agonistico e specificità dei controlli: Le visite per l’idoneità agonistica richiedono esami specialistici (come elettrocardiogramma sotto sforzo e spirometria) e devono essere eseguite da medici con specializzazione in medicina dello sport. Questi esami richiedono attrezzature specifiche e un’organizzazione dedicata, che comporta dei costi. Non tutti gli atleti, inoltre, partecipano a competizioni, per cui il costo viene generalmente sostenuto direttamente dagli interessati.
Eppure sappiamo bene che investire nello sport equivale a investire in salute pubblica, e incentivare la pratica sportiva porta molti benefici, sia per la salute individuale che per il sistema sanitario nazionale nel lungo termine. L’attività fisica regolare riduce il rischio di malattie croniche come diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, alleviando la pressione economica sul sistema sanitario.
L’idea di rendere gratuiti i certificati medici agonistici o di ridurne il costo potrebbe essere un’ottima strategia per incentivare la partecipazione sportiva, soprattutto considerando che il costo della visita potrebbe scoraggiare alcune persone dall’iscriversi a competizioni.
Ecco alcuni potenziali vantaggi di una simile proposta:
1. Aumento della pratica sportiva: Riducendo o eliminando i costi per il certificato medico agonistico, più persone potrebbero sentirsi motivate a partecipare a competizioni sportive. Questo potrebbe avvicinare allo sport amatori e dilettanti che altrimenti eviterebbero il costo aggiuntivo della visita.
2. Miglioramento della salute pubblica: Una maggiore partecipazione allo sport contribuirebbe a migliorare lo stato di salute generale della popolazione, riducendo l’incidenza di malattie legate alla sedentarietà e ai problemi metabolici, con un risparmio a lungo termine per il sistema sanitario.
3. Prevenzione sanitaria diffusa: Facilitare l’accesso a visite mediche sportive gratuite potrebbe ampliare la prevenzione precoce. Molte persone potrebbero scoprire problemi cardiaci o respiratori durante queste visite, evitando eventi più gravi.
Tuttavia, ci sono alcune considerazioni da tenere a mente:
Costo iniziale per il sistema sanitario: Coprire le visite mediche per tutti gli atleti potrebbe comportare un costo immediato per il SSN, che potrebbe non avere le risorse per sostenere tale iniziativa senza adeguata pianificazione.
Gestione delle priorità sanitarie: Il sistema sanitario potrebbe dover stabilire delle priorità tra le prestazioni sanitarie gratuite, e non tutti potrebbero concordare sul fatto che il certificato medico agonistico sia tra le più urgenti, rispetto ad altre necessità.
In ogni caso, una proposta di politiche di incentivo, come la gratuità o una maggiore detrazione fiscale per i certificati medici sportivi, potrebbe essere un passo avanti per migliorare la salute della popolazione e promuovere lo sport come prevenzione attiva.
Lo stesso discorso vale anche per il certificato medico non agonistico, che è richiesto per partecipare ad attività sportive amatoriali o a manifestazioni non competitive, come corsi in palestra, nuoto, danza, o manifestazioni non agonistiche. Anche in questo caso, il costo del certificato può scoraggiare alcune persone dal praticare sport in modo continuativo.
Incentivare la pratica sportiva anche a livello amatoriale attraverso l’abolizione o la riduzione del costo del certificato non agonistico potrebbe portare benefici simili a quelli discussi per il certificato agonistico:
1. Promozione dello sport di base: Rendere accessibili queste visite aiuterebbe ad ampliare la partecipazione alle attività sportive di massa, soprattutto tra coloro che desiderano fare sport per mantenersi in forma, ma senza partecipare a competizioni ufficiali.
2. Riduzione delle barriere economiche: Per molti, il costo del certificato non agonistico, sebbene più contenuto rispetto a quello agonistico, rappresenta comunque una barriera. Eliminarlo o coprirne il costo con fondi pubblici potrebbe rimuovere un ostacolo economico alla partecipazione sportiva regolare.
3. Benefici per la salute pubblica: soprattutto a livello non agonistico, lo sport è essenziale per prevenire malattie croniche e migliorare il benessere generale. Una popolazione più attiva sarebbe meno soggetta a problemi di salute legati alla sedentarietà.
Come per il certificato agonistico, anche qui ci sarebbero delle sfide dal punto di vista delle risorse del sistema sanitario. Tuttavia, se si considerano i benefici a lungo termine sulla salute della popolazione e il risparmio sui costi delle cure mediche legate a malattie prevenibili, investire nella gratuità di queste visite potrebbe essere una politica valida per promuovere lo sport e il benessere diffuso.
Testo a cura di Andrea De Vivo, Presidente della Polisportiva Putinati e Dottore in Scienze Motorie.